White Chestnut: placo la mia mente e nel silenzio ritrovo i miei pensieri.
Si può definire White Chestnut il fiore della preoccupazione: non necessariamente è negativa, se è portatrice di prudenza e acquisizione di esperienze, che diventano saggezza. La preoccupazione è una condizione di disagio se si trasforma in un cicaleccio mentale continuo e ripetitivo, in un vortice di pensieri incontrollato e torturante, un circolo vizioso che si autoalimenta e che non porta ad una conclusione.
E’ uno stato che tutti conosciamo: chiunque ha vissuto situazioni di preoccupazioni che non lasciano dormire la notte, di pensieri che affollano la mente, il rimuginio continuo dei pensieri può diventare una prigione. L’eccesso di attività mentale alimenta lo stress e impedisce il rilassamento.
Se è un tratto della personalità può essere addirittura paralizzante: un pensiero ricorrente che non si allenta mai è un ostacolo lungo il cammino ed un dispendio di energie non indifferente, fonte di stanchezza cronica. A volte è sufficiente ascoltare una frase in televisione per dare il via a questa sequenza di “film mentali” senza una direzione chiara.
Se si osserva la pianta White Chestnut ritroviamo le caratteristiche di questa personalità: la chioma si sviluppa in modo casuale e sparso, come i pensieri disorganizzati; la corteccia è rotta e cade a pezzi, come l’energia che viene dissipata. La quiete è portata dal fiore che spezza la stagnazione e consente all’energia di tornare a fluire con equilibrio.
I benefici di questo fiore aprono la porta al silenzio mentale: la mente non subisce più i pensieri, ma li domina, lascia andare quelli inutili. L’energia mentale, qualità di queste persone, utilizzata al meglio porterà lucidità e concentrazione, alimenterà situazioni positive. Con l’acquisizione della pace interiore, i problemi che occupano ogni istante della giornata ritornano alle loro giuste dimensioni e si può vivere la quotidianità.
Per una mente in pace con se stessa tutto è possibile. Meister Eckhart