Bach descrisse questo fiore bianco a sei punte dicendo: “per coloro che soffrono molto a causa di eventi che, per un certo periodo, non possono che essere fonte di grande infelicità. Il trauma causato da brutte notizie, dalla perdita di una persona cara, dallo spavento dopo un incidente ed altre situazioni traumatiche simili. Questo rimedio porta sollievo a chi, in quel momento, rifiuta di farsi consolare”. Dunque, Star of Bethlehem scioglie i blocchi sia fisici che psicologici che emotivi, ritrovando sé stessi e neutralizzando gli effetti negativi di un shock già nel quotidiano elaborando costruttivamente le situazioni. Questo rimedio porta sollievo, riesce a far fluire le emozioni e far affrontare il dolore senza reprimerlo per coloro che sono in situazioni di angoscia profonda a seguito di situazioni che hanno causato molta tristezza. Il messaggio che porta è proprio questo: sciolgo ogni blocco energetico e mi reintegro. La risorsa innata di questo piccolo fiore, che cresce nelle avversità e in inverno, è l’elaborazione del dolore, a cui segue la risoluzione, ossia la capacità di andare oltre l’episodio traumatico, del quale non si può cancellare la memoria, ma si può certamente cambiare il rapporto che si ha con essa, in questo modo possiamo donarci di nuovo alla vita con piacere.
Star of Bethlehem è un rimedio prezioso per chi si trova in uno stato d’animo anestetizzato e che non sente proprio, per chi è quindi bloccato nel crescere e nel fare esperienza, che vuole però decomprimere il trauma nascosto e intraprendere il proprio cammino con armonia. E’ un fiore che lenisce un ricordo traumatico regalando serenità, l’animo si rassicura e si riconcilia con l’esterno.
L’effetto consolatore che ne scaturisce cura una sofferenza, latente e costante nell’animo umano che si ripercuote nei comportamenti e nel carattere. I nervi si distendono, si recupera un’emotività rasserenata e si va verso una graduale riapertura.