A volte con l’arrivo dell’autunno, arrivano le nuvole che coprono quel bell’azzurro del cielo di settembre e così può arrivare un po’ di malinconia, come la nebbia che oscura l’estate. Arriva ciclicamente, senza un motivo noto, è un periodo buio che può arrivare anche ad una disperazione profonda, ma a cui basta uno spiraglio di luce per far diradare le nubi.
Ed ecco che anche in questo caso c’è un fiore di Bach che entra in gioco: Mustard, in italiano è la senape selvatica. E’ un albero le cui radici raggiungono una profondità pari due volte l’altezza della pianta, è un contatto profondo che ritroviamo nelle personalità di questo tipo, legate alle energie dell’inconscio e del passato. Quando i semi di Mustard cadono a terra restano in attesa, a volte per anni, che le condizioni diventino adeguate e poi all’improvviso, come per magia, germinano e in grande quantità. Come la tristezza che definisce lo stato Mustard, compare improvvisamente senza una causa apparente; ma così come i semi, capaci di risvegliarsi e di occupare grandi spazi, questo fiore di Bach ha l’energia per cancellare dalla mente la nube oscura e porta con sé un messaggio di luce, la possibilità di vedere la vita attraverso la gioia.
Quando il nodo alla gola dura troppo a lungo e sembra che nulla possa alleggerire questo stato d’animo di sofferenza, che diventa anche uno schermo nelle relazioni con gli altri, Mustard è un alleato che restituisce fiducia in sé, disperde le nubi della tristezza e ritrova la serenità.