Curare il proprio terreno significa cercare l’equilibrio tra energia, mente e corpo. Il terreno di un individuo è caratterizzato dalla sua reattività, cioè dalle sue predisposizioni, da caratteri fisiologici e psichici.
Da quando nasciamo il nostro terreno è in crescita e suscettibile al nostro stile di vita: ereditiamo determinate caratteristiche, ma con l’alimentazione, uso di farmaci, stress vissuti, capacità di respirazione, eventi che si susseguono lungo il percorso ed atteggiamenti con cui si affrontano questi eventi, frequenza con cui si pratica attività fisica, diamo un’impronta al nostro terreno che caratterizza la nostra quotidianità.
Quando vediamo il ripetersi di determinate situazioni come spesso sento (“tutti gli inverni ho una sinusite che mi dura per tre mesi!”, “quasi tutti i mesi mi viene la cistite!”, “da quando sono piccolo ogni tanto mi compare la dermatite!”) o quando vediamo un umore ballerino che mette a dura prova le giornate ormai da tempo, è necessario comprendere il terreno della persona, cioè la sua globalità, a partire dalle radici per affrontare la problematica, senza fermarsi al sintomo che si manifesta, che altro non è che la punta di un ice- berg.
Comprendere il terreno non è solo mettere uno stop al fastidio del momento: certo quel disturbo va eradicato, ma questo ci basta? La conoscenza del terreno ci permette di fare in modo che quel disturbo non si ripresenti più, o almeno con una frequenza minore, ci permette di poter agire in prevenzione: se so qual è il mio punto debole, posso lavorare per potenziarlo; se so che determinate emozioni scatenano determinate reazioni al mio fisico, posso lavorare per un equilibrio mente- corpo.
Il fine è la salute, è l’energia vitale, non è la rimozione del sintomo.
Non è un lavoro veloce e richiede impegno, ma è la differenza tra la medicina degli schiavi e quella degli uomini.
La medicina degli schiavi deve rimuovere rapidamente il sintomo perché possano tornare a lavorare.
Quella degli uomini liberi cerca di capire il sintomo, il suo significato per la salute del corpo nella sua unità indivisibile, per giungere all’equilibrio di tutta la persona.