La floriterapia può intervenire per portare luce “al buio dell’anima” che, sotto diverse forme, può colpire indistintamente da età, sesso, condizione sociale.
Considerata il male del nostro secolo, l’Organizzazione Mondiale della sanità ha stimato che nel 2020 la depressione sarà la seconda causa di disabilità nel mondo, subito dopo alle patologie cardiovascolari.
La depressione si può presentare come disturbo a se stante o come sintomo aggiuntivo ad altre patologie in un quadro complesso caratterizzato da disturbi fisici, comportamentali e di natura psicologica.
I fiori di Bach rispondono a diverse sfaccettature di tale disagio, dalla depressione profonda che sperimenta la notte buia dell’anima, con angoscia insopportabile, all’infelicità legata ad un trauma, ad un evento. Possono rivelarsi rimedi validi per coloro che, non sentendo mai il bisogno di fermarsi, esplodono in dolori cronici e necessitano della giusta flessibilità o per coloro che, tormentati dal senso di colpa e dall’autocritica, hanno bisogno di elaborare gli errori come strumento di evoluzione. Ed ancora sono importanti aiuti per chi è afflitto da un comportamento ossessivo e ripete gesti rituali nella quotidianità o per chi deve abbandonare il rancore per prendere coscienza delle proprie azioni.
La giusta composizione dei fiori di Bach riporta in positivo le qualità offuscate di ciascuno.
“La sofferenza è un’opportunità per comprendere ciò che in altre maniere non siamo stati capaci di cogliere e non potrà venire a meno sino a che non avremo imparato la lezione.”