Questa è la mappa iridologica: troviamo riflesso ogni organo e ci guida durante l’esame. Da questa lettura possiamo capire quali organi e sistemi sono alterati, da quanto tempo, quali sono gli equilibri venuti a meno e cosa invece è il punto di forza, se ci sono predisposizioni all’alterazione. L’Iride rappresenta un microsistema in cui sono riflesse le informazioni dell’intero organismo sia sul piano fisico che su quello non fisico.
Tramite le strutture del sistema nervoso, l’iride è connessa con l’intero organismo ed è l’organo che più manifesta le condizioni interne di ciascuno, per questo i segni che riscontriamo sono la nostra vera impronta digitale.
Attualmete la più utilizzata è quella di Rizzi, dove l’uomo è proiettato dall’alto verso il basso.
La prima mappa fu tracciata da Ignaz Von Peczely. Ragazzino curioso di 12 anni che involontariamente ruppe una zampetta ad una civetta: curandola nei giorni successivi notò sull’iride in corrispodenza dell’arto inferiore un segno che prima non c’era e che poi scomparve quando la zampetta fu completamente guarita. Successivamente si laureò in medicina e dedicò tutta la sua vita allo studio dell’iridologia arrivando a individuare i primi 35 punti su una mappa, corrispondenti ad altrettanti organi. Questa prima mappa fu poi completata da studiosi successivi fino ad arrivare a quella utilizzata oggi.