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La cura del terreno
Curare il proprio terreno significa cercare l’equilibrio tra energia, mente e corpo. Il terreno di un individuo è caratterizzato dalla sua reattività, cioè dalle sue predisposizioni, da caratteri fisiologici e psichici.
Da quando nasciamo il nostro terreno è in crescita e suscettibile al nostro stile di vita: ereditiamo determinate caratteristiche, ma con l’alimentazione, uso di farmaci, stress vissuti, capacità di respirazione, eventi che si susseguono lungo il percorso ed atteggiamenti con cui si affrontano questi eventi, frequenza con cui si pratica attività fisica, diamo un’impronta al nostro terreno che caratterizza la nostra quotidianità.
Quando vediamo il ripetersi di determinate situazioni come spesso sento (“tutti gli inverni ho una sinusite che mi dura per tre mesi!”, “quasi tutti i mesi mi viene la cistite!”, “da quando sono piccolo ogni tanto mi compare la dermatite!”) o quando vediamo un umore ballerino che mette a dura prova le giornate ormai da tempo, è necessario comprendere il terreno della persona, cioè la sua globalità, a partire dalle radici per affrontare la problematica, senza fermarsi al sintomo che si manifesta, che altro non è che la punta di un ice- berg.
Comprendere il terreno non è solo mettere uno stop al fastidio del momento: certo quel disturbo va eradicato, ma questo ci basta? La conoscenza del terreno ci permette di fare in modo che quel disturbo non si ripresenti più, o almeno con una frequenza minore, ci permette di poter agire in prevenzione: se so qual è il mio punto debole, posso lavorare per potenziarlo; se so che determinate emozioni scatenano determinate reazioni al mio fisico, posso lavorare per un equilibrio mente- corpo.
Il fine è la salute, è l’energia vitale, non è la rimozione del sintomo.
Non è un lavoro veloce e richiede impegno, ma è la differenza tra la medicina degli schiavi e quella degli uomini.
La medicina degli schiavi deve rimuovere rapidamente il sintomo perché possano tornare a lavorare.
Quella degli uomini liberi cerca di capire il sintomo, il suo significato per la salute del corpo nella sua unità indivisibile, per giungere all’equilibrio di tutta la persona.
Cosa ci dice un’iride
“Ho un livello di stress così alto da non riuscire più a gestirlo”. E’ l’esordio di questa visita.
🔵Si vede subito un’acidosi diffusa: il mare dove si trovano le nostre cellule comincia ad essere sporco. Di conseguenza le nostre cellule vengono nutrite male, sono affaticate e sature, cominciano a comunicare tra di loro svogliatamente e lentamente. Noi ci sentiamo stanchi e nervosi, al mattino ci alziamo a pezzi. Pensando di avere bisogno di energia mangiamo zuccheri che non fanno che alimentare questo circolo vizioso con picchi glicemi rapidi che altrettanto rapidamente tornano a zero. Oltre ad essere stanchi e nervosi, siamo anche malnutriti.
🔵Inoltre è evidente una conclamata disbiosi intestinale: la flora batterica è in disordine, ci sentiamo gonfi, si innesca un’infiammazione intestinale, le pareti intestinali sono permeabili, altri residui tossici che finiscono in quel mare sporco che nutre le cellule. Ma tra le sostanze prodotte dall’intestino ci sono anche neurotrasmettitori: una disbiosi intestinale influenza anche la sfera psichica, come a sua volta il cervello influenza l’intestino in termini di mobilità, secrezione e molto altro. Un’alterata comunicazione tra intestino e cervello è alla base di disturbi come la depressione, malattie degenerative o semplicemente (ma quanto influenza la nostra giornata!) è causa di quello stress a cui non riusciamo più far fronte.
👁In questa foto poi si vedono milioni di altri dettagli: ognuno di noi è un mondo a sè, questa ragazza per esempio ha delle fibre bellissime, le cosiddette “fibre dell’artista”.
Non mi dilungo oltre, ma vediamo come il corpo umano sia un network da studiare e comprendere, lo stress è solo la punta dell’iceberg, ognuno ha il proprio percorso e la propria situazione, di conseguenza necessita di una strategia fatta su misura che richiede consapevolezza, tempo, integrazione e multidisciplinarietà.
Olive e la rigenerazione
Gli antichi romani usavano massaggiare il corpo con olio di oliva quando si sentivano esausti, come un rito rigenerante e quando le donne volevano procreare usavano coricarsi sulle foglie di ulivo e sotto la sua ombra per la sua funzione energetica di assorbire e materializzare l’energia di Madre Terra. Con la cultura cristiana, il ramo d’ulivo è diventato poi simbolo di risurrezione, vita e speranza.
E così, l’ulivo, albero che cresce nelle condizioni ambientali più difficili, con radici robuste e vigorose, capace di resistere alla siccità e alle temperature elevate dell’estate mediterranea, che continua a fiorire fino allo stremo, anche quando è piegato e vuoto per l’età, è portatore di rigenerazione.
Dopo aver lavorato tanto, si è subito un forte stress, non si ha più energia per affrontare le minime incombenze, anche quelle più piccole quotidiane, ci si sente deboli, si è sofferto molto fisicamente ed emotivamente, e prevale la voglia di sottrarsi agli impegni perchè dopo un duro impegno si avrebbe solo voglia di riposare, il fiore di Bach Olive consente un recupero della forza, della vitalità e di interesse per la vita. L’energia riprende il suo flusso e la rigenerazione che segue permette il superamento di un trauma, il ritrovamento di pace ed equilibrio necessari per sanare un esaurimento.
Impariamo ad ascoltarci
Quando stiamo male vogliamo subito correre ai ripari, la compressa che in un attimo risolve tutto… ma se poi quel sintomo ricompare magari vuole farsi ascoltare, metterlo a tacere non è più sufficiente.
Proviamo a identificare il momento in cui il sintomo compare, chiediamoci se il nostro malessere peggiora di giorno o di notte, migliora quando siamo all’aperto o in casa? Ci sono persone che stanno male solo nel weekend quando staccano la spina, altre che stanno bene solo quando sono in vacanza… ma sentirsi in salute due settimane all’anno non è un po’ poco??
Quando un sintomo compare impariamo a considerarlo come la spia che si accende sul cruscotto dell’auto: vuole indicarci una revisione.
Imparare ad ascoltarsi è questo: il mal di pancia mi viene solo quando entro in quel determinato luogo? La gastrite mi è venuta perchè ho lasciato indigerite alcune questioni?
Emozioni e pensieri fanno parte di quei fattori epigenetici che condizionano la nostra salute e quando rimangono inespressi sono dietro a disturbi di vario genere. Si iniziano a perpetrare monologhi nella testa, si rinvangano all’infinito argomenti e situazioni, che sarà poi facile ritrovare nella pancia!
Impegnare la nostra mente con argomenti che generano un cicaleccio continuo e che nel frattempo hanno cominciato a farci venire il mal di pancia, attiva l’asse dello stress oltre misura di conseguenza cominciamo ad essere stanchi, dormire male, avere dolori diffusi…
Mettere in relazione emozioni e benessere fisico è fondamentale per un equilibrio generale: è facile? Assolutamente no! E’ un percorso che si può fare per gradi, ascoltarsi è un esercizio continuo.
Magari iniziando ad osservare se il mal di stomaco è dovuto a cose che letteralmente “non abbiamo mandato giù”, se la stipsi è un segno che stiamo “trattenendo” emozioni, se il mal di testa è dovuto dall’incapacità di rilassarsi…
L’analisi dell’iride può aiutarci a trovare la strada che la spia sul cruscotto ci segnala, i fiori di bach possono contribuire nella ricerca dell’equilibrio… il resto lo facciamo noi!
Questi argomenti sono anche trattati nel mio corso https://www.ensouniverse.it/prodotto/pnei-e-medicina-funzionale/
Perchè rivolgersi alla floriterapia di Bach
Uno dei principi su cui Bach ha fondato tutto il suo lavoro è che “una mente sana provocherà una guarigione del corpo”. E’ impensabile, infatti, prendersi cura del corpo senza preoccuparsi della mente: l’uno va di pari passo con l’altra e un’armonia tra i due consente il benessere.
Quante volte infatti avvertiamo un certo fastidio, un determinato disagio, per il quale non è sufficiente un farmaco, ma che richiede un cambiamento più profondo?
Abbiamo sicuramente sperimentato un torcicollo, un mal di testa, una digestione difficile inseguito ad un’emozione o addirittura un protrarsi di quell’emozione per un certo periodo. Magari a fine giornata ci accorgiamo di avere mal di schiena perchè siamo stati per ore con tutti i muscoli contratti e in tensione o nonostante la stanchezza riscontriamo difficoltà ad addormentarci o ci troviamo in situazioni che ci fanno respirare con affanno. In questi casi è utile avere una visione più ampia che prenda in considerazione mente e corpo: qui entrano in gioco i fiori di Bach, che offrono una terapia di armonizzazione e una cura per ansie, paure, preoccupazioni…
Il corpo esprime il disagio, sta a noi ascoltarlo e capirne l’origine. Non è importante il sintomo da solo, ma il messaggio che porta all’interno di tutto il nostro quadro.
Ed ecco che i Fiori di Bach possono sollevarci da quel torcicollo donandoci un po’ di “moderazione”, con un po’ di “rigenerazione” il mal di testa si allevia, la digestione diventa meno difficile con un po’ di “comprensione” e quel sonno complicato ritrova ristoro con un po’ di “silenzio”.
La floriterapia risveglia in noi le qualità che si sono assopite e le pone sull’altro piatto della bilancia ad armonizzare stati mentali negativi.
Semina un pensiero e raccogli un’azione.
Dall’osservazione dell’iride al benessere
Sapete cos’è il bello dell’iridologia? Quando si fa un’analisi, l’elemento di riferimento sono i particolari. Ognuno di noi ha la sua propria particolare iride, come l’impronta digitale, perchè ognuno di noi ha la sua propria particolare storia, costituzione ed emozioni.
Non esiste iride uguale ad un’altra perchè non esiste persona uguale ad un’altra!
E ce ne accorgiamo parlando con gli amici di situazioni comuni: tutti probabilmente abbiamo sperimentato il mal di testa ma il classico antinfiammatorio non è la soluzione per tutti.
Perchè a qualcuno il mal di testa compare con la cattiva digestione, per qualcun’altro è la conseguenza di essere stato esposto al freddo o al caldo, per altri è il segno di troppa stanchezza; c’è chi collega il mal di testa ad una data emozione, scoppio di ira o spavento improvviso; per qualcuno è diventato un mal di testa cronico, per altri è un evento raro.
Stiamo sempre parlando del comune mal di testa, ma vedete quante sfumature può avere? Per questo motivo per ciascuno di noi è necessaria una terapia personalizzata. Proprio quello che fa l’iridologia. Si parte dall’urgenza del momento: “ ho il mal di testa e devo risolverlo perchè non lo sopporto più!”, ma osservando un’iride saremo guidati lungo la strada che ci ha condotto a manifestare quel sintomo, a capire le cause primarie, quelle originarie e scatenanti. Si prende in considerazione tutta la persona, nel suo corpo, mente, emozioni, abitudini, storia, e si trova la cura più adatta per lei, quella che le calza meglio, come l’abito fatto su misura da un sarto.
I dettagli fanno la differenza e ogni iride è ricchissima di particolari, varietà di colori, differenti architetture ed è tramite questo quadro che si arriva ad una terapia personalizzata.
E’ questo il bello dell’iridologia: fotografando un’iride, si fotografa tutta la persona e insieme troviamo la strategia per il benessere.
Gentian: alimento in me la fiducia nella vita e proseguo superando ogni ostacolo
Sui prati montani delle Alpi cresce una piccola pianta: la Genziana, specie biennale, che richiede due anni per raggiungere la fioritura, il doppio del tempo per arrivare là dove la maggior parte delle piccole piante giunge nel primo anno, ha bisogno di più tempo prima di attivarsi. Questa è una caratteristica importante che ci apre all’applicazione dell’essenza floreale di Bach, Gentian.
La personalità che richiede l’aiuto di Gentian è per esempio l’alunno che, dopo un brutto voto a scuola, non vuole più riprovarci perchè immagina già il fallimento successivo; è la persona che, delusa in seguito ad un’esperienza finita male, non intraprende una nuova iniziativa perchè, sopraffatto da una visione pessimistica, non ha più fiducia nel domani o in quello che verrà; è colui che anche nelle situazioni banali vede aspetti insormontabili e trasforma un granello in una montagna troppo ripida da scalare. Ma anche chi è più forte, può sperimentare periodi particolarmente difficili dove lo scoraggiamento prende il posto della voglia di lottare.
Ci troviamo di fronte all’idea di pessimismo e scetticismo, quando l’idea del “non è fattibile” ormai è un meccanismo mentale consolidato, l’atteggiamento di insicurezza fa si che non si esca dalla propria zona di comfort e la tendenza alla rinuncia arriva alla privazione di possibilità che invece sarebbero alla portata.
Ma così come Gentian, che nonostante cresca in terreni secchi con poca acqua, non si scoraggia e, a fine agosto, fiorisce quando splende il sole, l’essenza floreale porta con sè il messaggio positivo della fiducia, della perseveranza di fronte agli ostacoli, dell’idea che tutto si può concludere positivamente, dell’atteggiamento per cui non conta il fallimento, ma l’azione compiuta, soprattutto se si è fatto tutto ciò che era in nostro possesso.
Non esistono persone nate sotto una cattiva stella, ma persone che guardano storto il cielo. Proverbio cinese
Corso di medicina funzionale e pnei
Creare sinergia tra la medicina tradizionale e la medicina olistica non solo è possibile, ma è necessario per essere terapeuti responsabili. Per fare questo ci vengono in aiuto la medicina funzionale e la pnei (psiconeuroimmunoendocrinologia): è indispensabile conoscere la fisiologia e la biochimica del nostro organismo per capire come si muove e come reagisce, per leggere il linguaggio che usa nella continua comunicazione mente – corpo. Coniugare saperi antichi come la medicina tradizionale cinese e scoperte recenti del network del corpo umano ci permette un approccio alla persona con una conoscenza consapevole e con l’umiltà e il rispetto dovuti.
Psiconeuroimmunoendocrinologia, che sembra una parolaccia o uno scioglilingua, nella pratica significa che ognuno di noi è unico: ciascuno di noi è un mondo con un proprio network, con un personale equilibrio, con caratteristiche tipiche.
Perchè fare una visita iridologica?
Analizzare un’iride vuol dire prendere in considerazione ogni aspetto di sè: guardarsi negli occhi e prendere coscienza di sè stessi.
Si incontrano una miriade di segni, un’infinità di sfumature, architetture incredibili: ciascuno di essi viene messo in relazione con la persona nella sua totalità e ci darà informazioni sul tipo di terreno, sulle abitudini, sulle emozioni, ci parlerà di eventi presenti e passati.
Ed ogni volta che si guarda un’iride si vedranno particolari diversi perchè sarà proprio quel dettaglio a guidarci nella direzione della priorità, a sottolineare il “qui ed ora” da cui partire: passo dopo passo, si delinea con naturalezza il nostro quadro.
L’iride sa darci la spiegazione per quel malessere che sentiamo in sottofondo e di cui magari non conosciamo esattamente il motivo, sa indicarci la strategia per quel fastidio per il quale abbiamo già provato un po’ di strade ma nessuna con risultati soddisfacenti, sa dare voce a quel rumorino che ogni tanto sentiamo in lontananza e che ci sforziamo di far tacere o più semplicemente ci descrive esattamente com’è il nostro terreno e quindi è un ottimo strumento per lavorare in prevenzione.
Con l’iride partiamo da noi stessi per tornare a noi stessi.