Quante volte nel corso della vita, un compromesso diventa con il tempo un sintomo? E con il trascorrere di altro tempo, questo sintomo, diventando cronico e parte integrante del nostro modo di essere, instaura per noi una modalità nel nostro quotidiano che ci permette di sopravvivere, in un qualche modo abituati a ciò che ci ha danneggiato.
Ed ecco che può capitare che il compromesso accettato si manifesti con quel particolare dolore proprio in quel punto preciso, a cui oramai siamo abituati e che quasi ci manca se non si fa sentire, in determinati momenti o situazioni, che già aspettiamo. Per altre persone, invece, può essere un disagio psico- emotivo, ma a monte di tutto rimane quel momento in cui ci siamo allontanati dalla nostra mappa e abbiamo cercato di ignorare quello che il nostro corpo ci comunicava.
Una visita iridologica serve anche a questo: partire dal disagio del momento, quel particolare dolore che oramai si fa sentire troppo spesso per continuare ad essere ignorato e che ci compromette la qualità delle giornate, per arrivare a capire le nostre priorità. Risalire alla vera causa di quel fastidio ci permette di ritornare in sintonia con noi stessi, con la nostra mappa, e dare il giusto spazio alle nostre priorità senza lasciarci sopraffare da esse.
Senza dimenticare che quando guardiamo un’iride, ossia quando guardiamo una persona, quello che è in evidenza, è sempre il risultato migliore.