Mese: Settembre 2021
Stella di Betlemme: un fiore per la risoluzione
Bach descrisse questo fiore bianco a sei punte dicendo: “per coloro che soffrono molto a causa di eventi che, per un certo periodo, non possono che essere fonte di grande infelicità. Il trauma causato da brutte notizie, dalla perdita di una persona cara, dallo spavento dopo un incidente ed altre situazioni traumatiche simili. Questo rimedio porta sollievo a chi, in quel momento, rifiuta di farsi consolare”. Dunque, Star of Bethlehem scioglie i blocchi sia fisici che psicologici che emotivi, ritrovando sé stessi e neutralizzando gli effetti negativi di un shock già nel quotidiano elaborando costruttivamente le situazioni. Questo rimedio porta sollievo, riesce a far fluire le emozioni e far affrontare il dolore senza reprimerlo per coloro che sono in situazioni di angoscia profonda a seguito di situazioni che hanno causato molta tristezza. Il messaggio che porta è proprio questo: sciolgo ogni blocco energetico e mi reintegro. La risorsa innata di questo piccolo fiore, che cresce nelle avversità e in inverno, è l’elaborazione del dolore, a cui segue la risoluzione, ossia la capacità di andare oltre l’episodio traumatico, del quale non si può cancellare la memoria, ma si può certamente cambiare il rapporto che si ha con essa, in questo modo possiamo donarci di nuovo alla vita con piacere.
Star of Bethlehem è un rimedio prezioso per chi si trova in uno stato d’animo anestetizzato e che non sente proprio, per chi è quindi bloccato nel crescere e nel fare esperienza, che vuole però decomprimere il trauma nascosto e intraprendere il proprio cammino con armonia. E’ un fiore che lenisce un ricordo traumatico regalando serenità, l’animo si rassicura e si riconcilia con l’esterno.
L’effetto consolatore che ne scaturisce cura una sofferenza, latente e costante nell’animo umano che si ripercuote nei comportamenti e nel carattere. I nervi si distendono, si recupera un’emotività rasserenata e si va verso una graduale riapertura.
SISTEMA IMMUNITARIO, INFIAMMAZIONE E TERRENO
Nell’articolo precedente abbiamo visto come l’infiammazione cronica di basso grado sia alla base di molti disturbi che quotidianamente ci accompagnano: intestino irregolare, dolori diffusi, circolazione difficoltosa, sono solo alcuni esempi. Si arriva al punto che ci si abitua. Diventa “normale” la stitichezza o la dissenteria, avere dolori muscolari, mal di testa o stanchezza mentale. Anche trovare le giustificazioni diventa poi facile.
L’infiammazione cronica di basso grado è subdola: per molti anni può rimanere difficile da individuare, si fa notare con disturbi aspecifici, anche molto frequenti. E’ una brace che continua ardere: non scoppia mai l’incendio ma è erosiva.
Uno dei punti cruciali per il controllo dell’infiammazione è l’intestino, che ospita il microbiota, conosciuto anche come flora batterica, nostro amico fedele che ci accompagna per tutta la vita e che si modifica in base alle fasi dell’esistenza. Giornalmente subisce variazioni, legate principalmente all’alimentazione, mentre grandi alterazioni sono dovute ad infezioni esterne, che generano disbiosi acuta, o ad infiammazioni più lente e subdole, che provocano disbiosi cronica. Condizione quest’ultima che si fa spazio tra le cellule della parete intestinale creando un passaggio, tramite il torrente circolatorio, dall’intestino verso l’intero organismo di microbi, tossine ed allergeni. Tra le prime conseguenze abbiamo un’infiammazione cronica intestinale con problemi come reflusso, coliti, alvo irregolare ed una iperattivazione del sistema immunitario che è strettamente connesso con la mucosa intestinale: l’instaurarsi di intolleranza ed allergie consolida questo quadro di disordine e crea un circolo vizioso pericoloso.
Con il tempo un’infiammazione di basso grado di questo tipo diventa il preludio di ansia, difficoltà di concentrazione, cefalea, disturbi ormonali, disturbi della pelle, dolori muscolari ed articolari.
Ma il network si complica perchè il microbiota intestinale è anche in stretta comunicazione con quello polmonare. E’ chiaro che un’intestino disbiotico, infiammato e permeabile, condiziona anche la salute delle vie respiratorie che diventano più suscettibili ad infezioni e patologie.
Come possiamo iniziare a curare il nostro terreno:
– atteggiamento mentale: la psiche è parte integrante del nostro network insieme agli altri sistemi (come ci spiega la pnei, psico- neuro- immuno- endocrinologia).
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– lo stile di vita comprende alimentazione (non ci nutriamo solo di cibo, ma anche di sensazioni, emozioni, suoni, silenzio…), movimento fisico, respirazione
– comprendere la propria storia, da un punto di vista medico- farmacologico, ma non solo: spesso dietro a disturbi fisici ci sono conflitti d’animo
SISTEMA IMMUNITARIO, INFIAMMAZIONE ED EMOZIONI
Il sistema immunitario, complessa rete di strutture (organi, tessuti, cellule specializzate) ci difende dall’aggressione di patogeni esterni, ma anche dai danni che possono verificarsi autonomamente durante le fasi del ciclo cellulare: insomma non ci tutela solo da virus e batteri, ma anche da radicali liberi e dallo stress.
Lo stress, parola negli ultimi anni indiscriminatamente abusata, provoca una iperattivazione del sistema nervoso ortosimpatico, con relativo aumento dell’ormone cortisolo, per gli amici ormone dello stress, determinando una depressione del sistema immunitario. Un’emozione negativa, una depressione, l’ansia quotidiana, quando divengono una costante contribuiscono all’infiammazione sistemica e del sistema immunitario; allo stesso modo sperimentare emozioni positive come la gratitudine, la pratica di tecniche, anche facili, di mindfullness abbassano il livello di infiammazione e promuovono un benessere che è anche fisico.
Infiammazione e immunità sono come un’altalena in continua ricerca di equilibrio: da un lato la risposta infiammatoria è una componente fondamentale dell’immunosorveglianza e del sistema di difesa che alza gli scudi per noi; dall’altro lato se la risposta infiammatoria smette di essere locale e si diffonde, diventando cronica di basso grado, coinvolge diversi distretti del nostro organismo ed è una componente di molte patologie croniche come la sindrome metabolica, patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2. Questa situazione con il tempo altera anche il microbiota intestinale ed il sistema immunitario presente nella mucosa intestinale, determinando l’aumento del rischio di sviluppare malattie autoimmuni. Avere un terreno infiammato ci rende più suscettibili alle aggressioni!
Un quadro così complesso coinvolge anche il sistema nervoso, strettamente connesso ed integrato con il sistema immunitario: un’infiammazione di basso grado persistente è anche alla base della neuroinfiammazione e quindi di ansia, depressione, deficit cognitivi. E quando cominciamo a stare male, ma gli esami clinici sono tutti apparentemente nella norma, perchè l’infiammazione di basso grado è subdola, non è facilmente rintracciabile, entriamo in ansia, che rafforza l’ansia già esistente, consolidando l’infiammazione presente: si è instaurato un circolo vizioso. Quando stiamo bene mentalmente, siamo inscalfibili anche fisicamente!
Ecco perchè è importante ricordarsi del sistema immunitario non solo alle porte dell’ inverno, ma perchè è un tassello fondamentale del network dell’organismo, dove alla base mettiamo la salute mentale, la cura delle emozioni, ciò di cui ci nutriamo non solo con il cibo.
Per approfondire l’argomento del network del nostro organismo in cui è coinvolto anche il sistema immunitario è a disposizione il corso “Pnei e medicina funzionale” https://www.ensouniverse.it/prodotto/pnei-e-medicina-funzionale/
Iridologia, medicina cinese… e altro!
Con l’aiuto della medicina tradizionale cinese e delle diatesi dell’oligoterapia catalitica di Menetrier, scaturite proprio dall’osservazione di alcune zone iridee, andiamo ad osservare cosa può supportare l’individuo in questo momento a livello fisico, mentale ed emozionale.